Gentile
Fondatore del Movimento “Esasperatismo Logos & Bidone” prof.
Adolfo Giuliani,
con la presente abbiamo il piacere di comunicarti che la
Commissione del Primo Festival Internazionale della Cultura
di Letino,
all’unanimità,
ha deciso di assegnarti il
“Premio alla Carriera per la Cultura”
per aver dato
lustro alla nostra nazione con il tuo talento artistico e
con l’impegno costante e qualificato, volto prevalentemente
a definire le problematiche sociali dell’attualità e
dell’Arte del XXI secolo quale
altissima disciplina fondamentale per capire, interpretare,
vivere e rappresentare le grandi realtà dinamiche e
contraddittorie della società contemporanea.
Noi ci sentiamo onorati di poterti offrire un
tale riconoscimento e ci complimentiamo vivamente per i tuoi
molteplici traguardi raggiunti, augurandoti di conquistare
le mete più ambite e di insegnare ai cittadini del mondo
come poter vivere serenamente nel rispetto di tutti e
nell’accettazione delle differenze di pensiero e di vita.
È un onore per il Comune di Letino e per noi
organizzatori offrirti l’ospitalità venerdì 13 settembre
2019 nel nostro borgo storico, situato nello splendido Parco
Nazionale del Matese - Provincia di Caserta. Il pomeriggio
presto saranno scoperte alcune stele con poesie, dopodiché
si procederà alle consegne dei premi nel corso di un
pomeriggio dedicato alla cultura, che si concluderà con la
serata di gala.
Letino -20 Luglio 2019
Le denunce del Movimento artistico –
culturale
“Esasperatismo–
Logos & Bidone”
L’Esasperatismo è
un Movimento fondato a Napoli dal sottoscritto, nel Maggio
del 2000, a seguito della pubblicazione di un Manifesto che
denuncia il grado di esasperazione raggiunto dalla società
mondiale alle soglie del XXI secolo. In particolare, nel
Manifesto, vengono indicati quattro aspetti nei quali è
possibile ravvisare l’attuale degrado: 1) il vivere
quotidiano; 2) la natura violentata; 3) la
scienzaincontrollata; 4) l’arte non più fruibile. Del primo
aspetto, il vivere quotidiano, viene sottolineato il ritmo
frenetico che caratterizza l’agire umano, tra aspettative e
realizzazioni, tra attese e appagamenti, in nome di un
apparente progresso che sfugge ormai ad ogni controllo e che
crea forme estreme di nevrosi maniacali e depressive o, in
generale, situazioni esistenziali patologiche, dovute,
probabilmente, a eccessiva carica elettrica da inquinamento
elettromagnetico. Del secondo aspetto, la natura violentata,
si pone in luce lo sfregio perpetrato ai danni dell’ambiente
ormai da decenni, senza più alcun freno e nonostante il
grido d’allarme da parte di Movimenti, di ecologisti e di
scienziati. Il terzo aspetto, la scienza incontrollata, pone
l’accento su talune “forzature”della ricerca scientifica, su
quei “traguardi” eticamente discutibili, come la vita in
provetta, la clonazione e gli OGM. Anche la moderna
tecnologiaha le sue responsabilità, in particolare ci
riferiamo, come già detto, ai danni ascrivibili
all’inquinamento elettromagnetico, dovuto all’uso eccessivo
dei cellulari e dei computers, con conseguenze certamente
negative per le generazioni presenti e future.
L’ultimo aspetto, l’arte non più
fruibile, invita a riflettere su forme espressive non più
comprensibili, sempre più dispersive e confuse. Il
sottoscritto ha scelto, quale simbolo dell’Esasperatismo, un
“Bidone” ammaccato, deformato e abbandonato perché troppo
vecchio. Esso rappresenta,per analogia, il contenitore della
terra e della vita, il correlativo oggettivo dello scempio e
delle ferite del mondo, l’icona dei nostri tempi martoriati.
In definitiva, l’Esasperatismo rappresenta un sentimento,
che noi tutti abbiamo, di preoccupazione, di sofferenza, di
rabbia, di speranza. Il Bidone manifesta materialmente
questo sentimento, con il suo vissuto, con le sue ferite,
con le sue ammaccature.
Il Movimento vanta la presenza di
centinaia di artisti italiani e stranieri e, dal punto di
vista culturale è stato arricchito da numerose adesioni di
personalità contemporanee e da molteplicipubblicazioni di
carattere letterario, filosofico, teatrale, musicale e
poetiche, ispirate direttamente ai
quattro aspetti fondamentali su cui è fondato il suo
messaggio. Il termine Esasperatismo, dal 2007, è stato
inserito nel dizionario dei neologismi dell’Enciclopedia
TRECCANI e, successivamente, nel vocabolario della lingua
italiana. È dal 2000 che il Movimento esasperatista denuncia
pericoli e contraddizioni della nostra società, anche altre
voci autorevoli l’hanno fatto e lo fanno ancora, ma le
orecchie non sentono: sono troppi gli interessi economici ai
quali non s’intende rinunciare e i sacrifici che si
dovrebbero affrontare per continuare a sperare in
un’esistenza futura della vita sulla terra.
Siamo arrivati al punto che milioni di esseri umani sono
costretti a spostarsi dai loro paesi di origine per
sfamarsi,per sfuggire alle guerre o per sottrarsi al clima
ormai inospitale, proprio come una volta si spostavano i
pastori con il loro bestiame da un posto all’altro, a
seconda delle stagioni, per il fabbisogno alimentare dei
loro greggi. La differenza sta nel fatto che, mentre per i
pastori e gli animali la transumanza avveniva con cadenza
regolare e con tutte le precauzioni e cautele, adesso per
gli esseri umani lo spostamento è repentino, forzato, quasi
sempre rischioso e traumatico, spesso mortale.
Tutto ciò è triste per la vita in generale, ma soprattutto
per i tanti bambini, spesso nati per morire subito dopo la
nascita o, se sopravvissuti, privati della loro infanzia per
mancanza di un minimo di assistenza e sicurezza, segnati dal
marchio della povertà,
destinati alla morte per mancanza di cibo, per malattie o
per un clima inospitale. Questa è la transumanza dei nostri
giorni, in buona parte dovuta ai livelli disumani raggiunti
dall’egoismo umano.
Il Movimento esasperatista denuncia
questi mali e da quasi venti anni lotta per invitare i
potenti della terra a frenare la corsa verso il precipizio
distruttivo che non consentirà il ritorno.
Dobbiamo capire che la nostra è una guerra. È una
guerra diversa da tutte quelle che l’umanità ha sempre
vissuto. Questa guerra investe tutte le generazioni,
l’umanità intera, è una guerra difficile da vincere, e non
ci permetterà, probabilmente, di poter riprendere il cammino
come abbiamo fatto sempre in passato. È una guerra
ecologica, economica e di potere, che l’uomo stesso ha
scatenato a causa del suo grande egoismo. Abbiamo creduto di
stare meglio e invece ci siamo ritrovati in un mare di guai.
I giovani, pur non rendendosi pienamente conto della
precarietà del loro tempo, hanno avvertito tuttavia il
momento critico, inconsciamente hanno compreso che qualcosa
non andava e, finalmente, grazie a Greta Thunberg, hanno
capito che è giunta l’ora di
arrabbiarsi per difendere
il loro diritto al
futuro. I giovani avvertono che l’avvenire non si prospetta
roseo, ecco perché sono confusi e frastornati: il loro
domani è molto incerto. Noi speriamo sempre che qualcosa
cambi: la speranza non si abbandona mai, per il bene delle
prossime generazioni e del mondo intero. E’ necessario
ritornare alla vita semplice, meno sofisticata; non è facile
rinunciare a tante comodità, ma lo dobbiamo fare se vogliamo
salvare la vita sulla terra.
Bisogna ridare ai giovani quei valori, quel bene che
li rende più sicuri e più ricchi dentro, anche se più poveri
fuori.
Ritengo opportuno concludere con i
seguenti versi della filosofia Zen, che da sempre
accompagnano le mie preoccupazioni:
“…in questo modo e in quello
cercai di
salvare
il vecchio
secchio
poiché la corda
di bambù era
logora e
stava per
rompersi.
Poi tutt’a
un tratto il
fondo si staccò e cadde.
Niente
più acqua nel secchio!
Niente
più luna nell’acqua!”
Adolfo Giuliani
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